“Storia di un ritratto”

Da sempre ho una strana passione, quasi un’ossessione, per il ritratto… Non so bene cosa cerco in un volto.. amo osservare i visi delle persone, perchè nei volti vi leggo la loro storia, il loro percorso umano, antropologico. Per me il volto lo intendo come un paesaggio, certamente da esplorare, e questo lo posso fare grazie alla pratica dell’arte. Ma non mi limito al volto, ovvero quando mi dedico alla così detta “ritrattistica” cerco lo sguardo, poichè nello sguardo vi è la dimensione segreta, pura e panica dell’uomo. Dipingere un volto, una faccia è capire gli altri per capire se stessi, in fondo fare un ritratto per capire ciò che hai intorno per cogliere quello che sei… Il volto è la maschera delle proprie emozioni, ma il volto è anche un gioco, una “composizione”, una sorta di scatola cinese, che si apre, si chiude, si...

“Storia di un ritratto”

Da sempre ho una strana passione, quasi un’ossessione, per il ritratto… Non so bene cosa cerco in un volto.. amo osservare i visi delle persone, perchè nei volti vi leggo la loro storia, il loro percorso umano, antropologico. Per me il volto lo intendo come un paesaggio, certamente da esplorare, e questo lo posso fare grazie alla pratica dell’arte. Ma non mi limito al volto, ovvero quando mi dedico alla così detta “ritrattistica” cerco lo sguardo, poichè nello sguardo vi è la dimensione segreta, pura e panica dell’uomo. Dipingere un volto, una faccia è capire gli altri per capire se stessi, in fondo fare un ritratto per capire ciò che hai intorno per cogliere quello che sei… Il volto è la maschera delle proprie emozioni, ma il volto è anche un gioco, una “composizione”, una sorta di scatola cinese, che si apre, si chiude, si...

“Storia di un ritratto”

Da sempre ho una strana passione, quasi un’ossessione, per il ritratto… Non so bene cosa cerco in un volto.. amo osservare i visi delle persone, perchè nei volti vi leggo la loro storia, il loro percorso umano, antropologico. Per me il volto lo intendo come un paesaggio, certamente da esplorare, e questo lo posso fare grazie alla pratica dell’arte. Ma non mi limito al volto, ovvero quando mi dedico alla così detta “ritrattistica” cerco lo sguardo, poichè nello sguardo vi è la dimensione segreta, pura e panica dell’uomo. Dipingere un volto, una faccia è capire gli altri per capire se stessi, in fondo fare un ritratto per capire ciò che hai intorno per cogliere quello che sei… Il volto è la maschera delle proprie emozioni, ma il volto è anche un gioco, una “composizione”, una sorta di scatola cinese, che si apre, si chiude, si...

“Senza titolo”

“Senza titolo” 2013. Tecnica mista su tavola sagomata, cm 67×72.

“Un nostalgico supereroe…”

Ogni volta la pittura sembra prendere il sopravvento… l’idea di partenza c’è, ma poi tutto degenera, la mano segue una linea libera da concetti, qualcosa dal di dentro, che io non conosco, viene fuori, in superficie. Quando perdo il controllo sul quadro, quando mi lascio sedurre senza motivi dalle cose dell’arte, da certi colori, che trovo totali, pieni e completi, che mi permettono di esprimere, di dire qualcosa di non banale, ma anche di perdermi, di non sapere più dove sono… Dipingere una figura, per me, è dipingere un idolo, una forma sacrale, un corpo che emana energia, ma anche mistero, come certi corpi dipinti da Francis Bacon, belli quanto sfatti, che odorano di carne e spirito, di vergogna e rabbia. Ma la pittura prende sempre il sopravvento, ed ecco allora che il corpo di un Santo diventa una forma semplice come un solido geometrico, o forse...

“Senza titolo”

Ogni volta la pittura sembra prendere il sopravvento… l’idea di partenza c’è, ma poi tutto degenera, la mano segue una linea libera da concetti, qualcosa dal di dentro, che io non conosco, viene fuori, in superficie. Quando perdo il controllo sul quadro, quando mi lascio sedurre senza motivi dalle cose dell’arte, da certi colori, che trovo totali, pieni e completi, che mi permettono di esprimere, di dire qualcosa di non banale, ma anche di perdermi, di non sapere più dove sono… Dipingere una figura, per me, è dipingere un idolo, una forma sacrale, un corpo che emana energia, ma anche mistero, come certi corpi dipinti da Francis Bacon, belli quanto sfatti, che odorano di carne e spirito, di vergogna e rabbia. Ma la pittura prende sempre il sopravvento, ed ecco allora che il corpo di un Santo diventa una forma semplice come un solido geometrico, o forse...