“Un nostalgico supereroe…”

Ogni volta la pittura sembra prendere il sopravvento… l’idea di partenza c’è, ma poi tutto degenera, la mano segue una linea libera da concetti, qualcosa dal di dentro, che io non conosco, viene fuori, in superficie. Quando perdo il controllo sul quadro, quando mi lascio sedurre senza motivi dalle cose dell’arte, da certi colori, che trovo totali, pieni e completi, che mi permettono di esprimere, di dire qualcosa di non banale, ma anche di perdermi, di non sapere più dove sono…

Dipingere una figura, per me, è dipingere un idolo, una forma sacrale, un corpo che emana energia, ma anche mistero, come certi corpi dipinti da Francis Bacon, belli quanto sfatti, che odorano di carne e spirito, di vergogna e rabbia. Ma la pittura prende sempre il sopravvento, ed ecco allora che il corpo di un Santo diventa una forma semplice come un solido geometrico, o forse meglio dire una architettura, che si staglia, solenne ma non pesante, sul fondo blu, come i cieli dipinti negli affreschi medievali…

“Un nostalgico supereroe…” 2012/13. Tecnica mista su tavola sagomata, cm 67×92. Collezione privata, Firenze

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