“Sacre decomposizioni”

Raffaello Becucci

“SACRE DECOMPOSIZIONI”

 

inzugurazione mostra: venerdì 7 Ottobre dalle ore 17,00/19,30

dal 7 Ottobre al 3 Novembre 2016

presso la libreria “Marabuk

via Maragliano 29/e, 50144 Firenze

per info: 055/360437  marabuk@mail.com

 

Venerdì 7 Ottobre alle ore 17,00:

Tra segno e  disegno nel lavoro di Raffaello Becucci. Una riflessione

con Ubaldo Fadini, Lorenzo Fontanelli, Raffaello Becucci e Simone Vertucci

 

Dopo la mostra “Babau/baubau”, tenutasi ad aprile, Raffaello Becucci torna alla libreria Marabuk con un nuovo progetto: per questa occasione l’artista  ha voluto idealmente trasformare la sala espositiva della libreria in una sorta di curiosa “wunderkammer”. Con il suddetto termine, di origine tedesca, si identificava dal medioevo al seicento quelle collezioni dove si potevano visionare stranezze, meraviglie, rarità naturali e non soltanto… Si parlava all’epoca di gabinetti delle curiosità, stanze delle meraviglie, delle assurdità: e di meraviglia, di assurdità sembra nutrirsi l’artista, da tempo impegnato in una ricerca sul disegno e sul “disegnare”. Attraverso l’utilizzo di penne biro, chine, caffè, tè, verderame, bitume, tintura di iodio, Raffaello esplora con attenta manualità e ricercatezza del segno, un mondo altrimenti sommerso nella nostra memoria. La suddetta tecnica, rielaborata  da continue prove “domestiche” (le velature di caffè scoperte quasi per caso, così come il verderame, antica patinatura e medicinale per piante coltivate…) gli permette di esplorare abissi colmi di ricordi, storie perdute, così da fa riemergere iconografie care alla nostra tradizione culturale, continua fonte d’ispirazione come ad esempio le belle stampe dei bestiari medievali, sopratutto quelli fantastici di Ulisse Aldovrandi e Fortunio Liceti, le enciclopedie mediche e i manuali di anatomia (qui occorre aprire  un discorso sugli auspici etruschi, sacerdoti che leggevano gli eventi del futuro nelle interiora di animali sacrificati, quindi leggere le viscere, anzi disegnarle come esperienza conoscitiva), le opere di arte sacra popolare, come gli ex voto, ma anche i codici miniati, i tarocchi…

Questa mostra è quindi l’occasione di un viaggio all’interno di certi canali: le opere esposte, molte delle quali appositamente realizzate, riassumono bene le linee guida del lavoro di Raffaello, nei suoi vari soggetti che, tra loro, dialogano in una sorta di ipotetico percorso… in fondo tutto ruota su di un titolo, quello di “sacre decomposizioni“, un gioco linguistico, coniato dallo stesso artista che riassume bene il senso del suo fare arte, non tanto sul disfacimento di un corpo (tafonomia), ma sulla sua “trasformazione”: de/comporre come nuova ri/composizione, anche nel senso di una presunta “mostruosità“. Vengono così in mente forse i soggetti più cari all’artista, quelli dei “mostri”, strani angeli e demoni giocherelloni, “freaks” scovati nel retroterra di sogni ed incubi, nell’antropologia e zoologia più irrisolta, figlia di una mitologia dell’assurdo, ma anche le così dette “anatomie”, disegni di parti anatomiche, dove in fondo sacro e scientifico si fondono, dove fisica e metafisica, mistico e profano dialogano per creare suggestive composizioni grafiche, così da dare forma a inedite “icone” religiose”…

Inoltre, il giorno dell’inaugurazione, alle ore 17,00, ci sarà un  incontro sul lavoro e sull’opera dell’artista, dal titolo “Tra segno e disegno nel lavoro di Raffaello Becucci. Una riflessione“, coordinato da Ubaldo Fadini, Lorenzo Fontanelli, Raffaello Becucci e Simone Vertucci

 

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