“Senza titolo”

Questo lavoro ha una storia curiosa: il dipinto da me iniziato nel 2000, dopo essere stato abbandonato al suo destino di opera “scartata”, è stato da me ripreso in mano e completato nel 2012…

L’opera è colma di colori, stratificati fino all’eccesso, di segni e simboli che non hanno un significato ben preciso. Sono come certe opere del pittore “outsider” Adolf Wolfi (1864/1930), colme e straripanti di immagini, frasi, scritte, geometrie, aneddoti, ricordi, collage… L’opera di Wolfi è il punto di partenza di questo mio “senza titolo”: di fronte ad una tela vuota, oppure, come in questo caso, appena abbozzata, come posso risolvere? cosa ci invento? ecco che allora ho deciso di lavorare per “soffocamento”, riempiendo ogni minuto spazio, come fossi stato in preda ad un “horror vacui” (la paura del vuoto, che porta l’autore di immagini ha riempire tutto, senza lasciare spazio vuoto).

E’ un’opera strana, ipnotica, sciamanica. E’ figlia di una azione solitaria, quella di un pittore che scava, scava, scava e poi riempe, riempe, riempe… dietro a questo insieme confuso ma equilibrato di colori e semplici elementi (cerchi, quadrati, colature di colore, linee, ma anche stencil di pittura spray, che si mescola con olio, pastelli a cera, smalti…), si cela una scena arcadica: due figure dialogano, senza dirsi niente, in uno spazio virtuale, come fossero Adamo ed Eva nel paradiso terrestre…

“Senza titolo” 2012. Tecnica mista su tela, cm 70×90.

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